venerdì 26 aprile 2013




C
on questo nuovo post vogliamo rendere merito a una delle opere più interessanti riguardanti l’uomo e il suo comportamento scritta da Jean-Gaspard Lavater, il quale dopo una vita dedicate alla letteratura e soprattutto alla poesia, dà vita a uno scritto ispirato dalle sue passioni e dalle recenti conoscenze maturate.

L’A. nasce a Zurigo il 15 novembre 1741. Sin dall’infanzia viene affascinato dal mondo del meraviglioso, ma anche dalla sfera riflessiva più profonda dell’uomo e a cui si dedicherà quando intraprende gli studi di teologia. Da giovane dimostra immediatamente di essere un ribelle, un uomo che ragiona con la propria testa e difficile da sottomettere. Così insieme a una combriccola di suoi amici pubblica un infuocato libello contro le autorità del luogo ree di vessare la popolazione. Spaventati da questo lato inatteso del giovane Jean-Gaspard, i genitori decidono che farebbe bene ad abbandonare la città per dedicarsi con più scrupolo agli studi. Di lì a qualche mese lo fanno partire per Berlino dove conosce molte persone che ruotano attorno al mondo letterario e culturale in genere, ma è soprattutto Spulding a stringere amicizia con lui tanto da ospitarlo presso la propria casa per circa tre mesi durante i quali vive esperienze che Lavater ricorderà sempre come le migliori che abbia avuto. Verso il 1763 torna in patria e inizia a scrivere opere poetiche che subito gli procurano un certo credito: è il caso delle Chansons suisses oppure delle Vues sur les eternités pubblicate nel 1768. Il successo lo coglie impreparato, ma non si perde d’animo e comincia a dare sfogo alla propria creatività letteraria con una serie spropositata di opere poetiche. Ma l’amore per la letteratura e la poesia, non gli fanno dimenticare una delle sue prime passioni: quella per il meraviglioso e il mistero e soprattutto per i taumaturghi in genere. Il fascino che suscita in lui Cagliostro lo spinge a cercare di conoscerlo e a entrare in contatto con lui. Ed è proprio di quei giorni la genesi degli Essais che contribuiscono a renderlo famoso in tutta Europa, portando il suo nome al di là dei confini nazionali.
 

L
a prima edizione tedesca dal titolo Physiognomische Fragmente zur Beförderung der Menschenkenntnis und Menschenliebe viene pubblicata in 4 volumi in-4° tra il 1775 e il 1778 per i tipi di Ver Weidmanns Erben und Reich, und Heinrich Steiner und Compagnie. L’edizione in francese invece risale al 1781 e dapprima viene pubblicata in 3 volumi che vengono integrati con un quarto volume edito dopo la morte dell’A. Il titolo completo è Essai sur la physiognomonie, destine a faire connoitre l'homme & a le faire aimer. Imprimé à La Haye, [1781]-1806 (A La Haye : imprime chez Jaques Van Karnebeek, imprimeur de la Ville & du petit Sceau de la province d'Hollande).
N
el 1799 accade l’episodio che ne determina la morte. Dopo aver cercato di soccorrere un volontario francese ferito, viene colpito con una fucilata dallo stesso soldato che aveva cercato di aiutare, solo perché alcuni forsennati dalla strada lo apostrofano come aristocrate. Quindici mesi dopo, il 2 gennaio 1801 Lavater muore dopo atroci sofferenze.
 
Lavater, Jean-Gaspard
La physiognomonie, ou L'art de connaître les hommes. D'après les traits de leur physionomie, leur rapports avec les divers [sic] animaux, leurs penchans, etc., etc. Traduction nouvelle par H. Bacharach. Précédée d'une notice par F. Fertiault.
Paris : Librairie Française et Etrangère, 1841.
Due tomi in un vol. in-4° picc. (cm. 28,7 x 19,6), pp. (a-b) XVI-286 + pp. (2) + 623 incisioni calcografiche in nero su 120 tavv. f.t. di cui 1 ritr. dell'A. Leg. post. mz. pelle con punte, tit. e fregi tip. oro impressi entro scomparto al ds., doppie filettature in oro impresse entro scomparti al ds., nervi, piatti in carta marmorizzata, sguardie in carta avorio, bross. orig. non conservate, marca tip. incisa in nero al frontespizio. Fioriture, angolo sup. delle pagg. 13-14 ricostruito con carta moderna, errore di montatura tra le pagg. 129-144 con inversione delle carte ma senza mancanza di contenuto, lieve macchia di umidità alle prime 25 tavv. e alle ultime 20 tavv., strappi riparati alle tavv. 30-31 senza interessamento delle incisioni, integrazione con carta moderna al margine inf. della tav. 67 senza interessamento dell'incisione. Testo su due colonne.
In origine il ritr. dell'A. era posto in antip., le tavv. erano originariamente protette da velina. 
 
Deux tomes dans un volume. Avec 623 gravures en noir sur 120 planches hors-texte, dont 1 portrait de l’A.
Reliure successive demi-peau avec coins, titre et petits fers en or gravés dans caissons au dos, double encadrement en or gravés dans caissons au dos, nerfs, plats en papier marbré, feuilles de garde en papier ivoire, couvertures originals non conserves, marquee d’imprimeur gravée en noir à la page de titre. Feuilles rousselés, coin supérieur des pages 13-14 refait avec papier moderne, erreur dans la reliure des pages 129-144 avec inversion des feuilles mais sans manque de contenu, petite tâche de humidité aux premières 25 planches et aux dernières 20 planches, déchirures repairés aux planches no. 30 et 31 sans manques aux gravures, integration avec de papier modern au marge inférieur de la planche 67 sans manque à la gravure. Texte sur deux colonnes.
En origine, le portrait était situé au frontispice, les planches étaient sous serpente.

lunedì 22 aprile 2013


L

’opera che intendiamo presentare con questo post rende omaggio a una delle città più particolari che il mondo possa contare e la cui storia ha affascinato e affascina ancora una moltitudine di persone grazie alla ricchezza dei suoi monumenti, della sua politica e dei suoi personaggi che la hanno caratterizzata nella sua parabola fra grandezza e decadenza: Venezia. È sufficiente scorrere l’elenco delle persone che hanno dedicato i propri studi a Venezia per comprendere quale sia stato l’interesse che ha suscitato fra gli studiosi di ogni epoca e spessore. Facciamo nostre le parole di Eugenio Musatti che nella sua Storia di Venezia ricorda appunto che «niuna città, dopo Firenze, diede un maggior numero di storici famosi quanto Venezia» e snocciola un elenco di nomi che oltre ad avere dedicato i propri studi alla città, hanno lavorato anche come politici per Venezia: Giovanni Sagornino, Marino Sanuto, Andrea Dandolo, Bernardo e Pietro Giustinian, Paolo Morosini, Pietro Marcello, Pietro Bembo, Andrea Morosini e il nostro Giovan Battista Nani (cfr. E. Musatti, Storia di Venezia. Terza edizione riveduta e corretta dall’Autore con 42 tavole, Milano : Treves, 1936, II, p. 233n). Non si può ovviamente dimenticare che anche altri autori di rilievo hanno dedicato opere di grande importanza alla città di Venezia e alla sua storia, primo fra tutti Pompeo Molmenti con La storia di Venezia nella vita privata dalle origini alla caduta della Repubblica.

Ma la nostra attenzione vuole rivolgersi qui allo storico Giovan Battista Nani che Andrea Da Mosto nella sua opera I Dogi di Venezia nella vita pubblica e privata definisce come «eminente uomo di Stato e diplomatico», appartenente al ramo della Giudecca della famiglia Nani e di cui fu «il maggiore personaggio del suo casato» (cfr. A. Da Mosto, I Dogi di Venezia nella vita pubblica e privata, Milano : Martello, 1960, p. 171). Nominato il 17 marzo 1652 storiografo ufficiale della Repubblica di Venezia, il Nani pubblica questa storia «ponderosa per mole, di vasto respiro stilistico nella costanza dei suoi toni alti lambita, talora, da una sin troppo tornita magniloquenza», cfr. Benzoni, Storia della cultura veneta, IV/2, p. 73. La diffusione e la portata di questo lavoro viene testimoniata anche da un uomo che si stenta a credere abbia tenuto in considerazione il mondo delle lettere, ma che in realtà illuminò con il suo estro molte opere storiche e non solo. Stiamo parlando di Giacomo Casanova il quale, rinchiuso nella torre della cittadella di Barcellona, si getta a capofitto nella stesura della confutazione della storia di Venezia scritta da Amelot de la Houssaye e per farlo al meglio tiene «sotto gli occhi l’autore che volevo confutare e la Storia di Venezia del procuratore Nani» (cfr. G. Casanova, Storia della mia vita. A cura di Piero Chiara e Federico Roncoroni, Milano : Mondadori, 20044, III, p. 625).
 

L

’opera è stata curata da Natal Doriguzzi. Nella 1a e 2a edizione, pubblicate entrambe da Combi e La Nou rispettivamente nel 1662 e 1663, la Storia del Nani, che parte dal 1613, arriva fino al 1644. «La terza impressione fatta dagli stessi Combi e La Nou nel 1676 e 1679 in due tomi in 4° progredisce la storia fino all’anno 1671; edizione che fu ripetuta una quarta volta da’ suddetti nel 1686, pur in 4°, e che prima di quest’anno era stata ristampata in Bologna nel 1680 per Gioseffo Longhi» cfr. Cicogna, 574. Brunet, Manuel du libraire et de l’amateur de livres3, III, p. 546 descrive l’opera come «histoire estimée pour son exactitude ; elle a été trad. en français par Fr. Tallemant».

 


Di seguito la scheda con la collazione dell’esemplare in nostro possesso che Vi proponiamo. Per ogni altra informazione, rivolgeteVi liberamente ai nostri recapiti indicati di fianco.

 

 

Nani, Giovan Battista

Historia della Republica Veneta di Battista Nani Cavaliere, e Procurator di S. Marco. Consecrata all’Illustrissimo Signor Conte Cornelio Pepoli Conte di Castiglione, Sparvi, Baragaza &c.

In Bologna : Nella Stampa di Gioseffo Longhi, 1680

Due voll. in-8°, pp. 421 (23) + pp. 350 + 54.

Segnatura: †4 A-2D8 2E6 + †4 A-Y8 Z-2D4 2E6.

Leg. coeva p. pergamena muta con tit. ms. al taglio inf., armi del Conte Pepoli xil. al frontespizio, testatine xil., capilettera fitomorfi, finalini xil. Lavori di tarlo alle sguardie di entrambi i voll. e slegatura delle cerniere ant., nota ms. coeva di possesso alle sguardie ant. che segnalano la proprietà del Conte Sola, ingialliture e arrossature diffuse.

Vol. 1: mancanza all’angolo inf. destro delle pp. 189-190 senza interessamento del testo, la numerazione salta da p. 278 a 285 senza pregiudizio per il testo;

Vol. 2: numerazione da p. 271 a 276 ripetuta ma il testo procede regolarmente, macchie diffuse.

 

Two volumes. Contemporary full blank parchment binding with handwritten title on bottom edge, Count Pepoli woodcut coat of arms on title-page, woodcut head-pieces, initial letters with fleurons, woodcut tail-pieces. Wormholes on end-leaves of both volumes, front joint partially loose, handwritten note by contemporary owner on front end-leaves which shows Count Sola property, age toned paper and foxing.

1st volume: little missing on the right bottom corner of pages 189-190 with no lost of text, pages 278-285 misnumbered without any lost of content;

2nd volume: numbers of pages from 271 to 276 repeated with text regular, stains spread.

 

Deux volumes. Reliure de l’époque en plein parchemin muet avec titre écrit à main au tranche inférieure, armoires du Comte Pepoli gravés en bois à la page de titre, en-têtes gravés en bois, initiales à fleurons, cul-de-lampe gravés en bois. Trous de vers aux feuilles de garde des volumes, charnières détendues, manchette de possession aux feuilles de garde qui signale la provenance de la bibliothèque personnelle du Comte Sola, jaunissures et rousseurs.

1e volume : petite manque au coin inférieur droite des pages 189-190 sans perte de texte, numération des pages passe de 278 à 285 sans perte de texte ;

2e volume : la numération des pages 271 à 276 est répétée mais le texte marche régulièrement, tâches.

 

mercoledì 3 aprile 2013


Dickens, Charles

The works.

Household Edition. Our mutual friend. With fifty-eight illustrations by J. Mahoney. The life and adventures of Nicholas Nickleby. With fifty-nine illustrations by F. Barnard. Barnaby Rudge. A tale of the riots of “Eighty”. With forty-six illustrations by F. Barnard. The uncommercial traveller. With twenty-six illustrations by E.G. Dalziel. The adventures of Oliver Twist. With twenty-eight illustrations by J. Mahoney. A tale of two cities. With twenty-five illustrations by F. Barnard. Great expectations. With thirty illustrations by F.A. Fraser. The mystery of Edwind Drood. Reprinted pieces and other stories. With thirty illustrations by L. Fildes, E.G. Dalziel, and F. Barnard. The life and adventures of Martin Chuzzlewit. With fifty-nine illustrations by F. Barnard. Schetches by Boz. Illustrative of every-day life and every-day people. With thirty-four illustrations by F. Barnard. Christmas stories from “Household words” and “All the year round”. With twenty-three illustrations by E.G. Dalziel. The old curiosity shop. With thirty-nine illustrations by C. Green. Christmas book. With twenty-eight illustrations by F. Barnard. Bleak house. With sixty-one illustrations by F. Barnard. Little Dorrit. With fifty-eight illustrations by J. Mahoney. A child's history of England. With fifteen illustrations by J. McL. Ralston. American notes and pictures from Italy. With eighteen illustrations by A.B. Frost and Gordon Thomson. The personal history of David Copperfield. With sixty-one illustrations by J. Barnard. Hard times. With twenty illustrations by H. French. Dombey and son. With sixty-two illustrations by F. Barnard. The posthumous papers of the Pickwick Club. With fifty-seven illustrations by “Phiz”.

London : Chapman & Hall, 1873 [-1879]

 


Ventuno voll. in-8° gr., pp. 419 con 4 tavv. b/n di Mahoney f.t. di cui 1 in antip. e 54 ill. b/n di Mahoney n.t. + pp. (1) + pp. 420 con 4 tavv. b/n di Barnard f.t. di cui 1 in antip. e 55 ill. b/n di Barnard n.t. + pp. 322 con 3 tavv. b/n di Barnard f.t. di cui 1 in antip. e 43 ill. b/n di Barnard n.t. + pp. 174 con 2 tavv. b/n di Dalziel f.t. di cui 1 in antip. e 24 ill. b/n di Dalziel n.t. + pp. 204 con 1 tavv. b/n Mahoney in antip. e 27 ill. b/n di Mahoney n.t. + pp. 176 con 1 tavv. b/n di Barnard in antip. e 24 ill. b/n di Barnard n.t. + pp. 225 con 1 tavv. b/n di Fraser in antip. e 29 ill. b/n di Fraser n.t. + pp. 348 con 2 tavv. b/n di Dalziel e Barnard f.t. e 1 in antip. di Fildes e 27 ill. b/n Fildes, Dalziel e Barnard n.t. + pp. VI-423 con 4 tavv. b/n di Barnard f.t. di cui 1 in antip. e 55 ill. b/n di Barnard n.t. + pp. 240 con 2 tavv. b/n di Barnard f.t. di cui 1 in antip. e 32 ill. b/n di Barnard n.t. + pp. 277 con 3 tavv. b/n di Dalziel f.t. di cui 1 in antip. e 20 ill. b/n di Dalziel n.t. + pp. VI-274 con 3 tavv. b/n di Green f.t. di cui 1 in antip. e 36 ill. b/n di Green n.t. + pp. 200 con 3 tavv. b/n di Barnard f.t. di cui 1 in antip. e 25 ill. b/n di Barnard n.t. + pp. VI-440 con 3 tavv. b/n di Barnard f.t. di cui 1 in antip. e 58 ill. b/n di Barnard n.t. + pp. VIII-423 con 4 tavv. b/n di Mahoney f.t. di cui 1 in antip. e 54 ill. b/n di Mahoney n.t. + pp. VII-190 con 2 tavv. b/n di McL. Ralston f.t. di cui 1 in antip. e 13 ill. b/n di McL. Ralston n.t. + pp. 210 con 1 tavv. b/n di Thomson f.t. e 1 tav. b/n di Frost in antip. e 16 ill. b/n di Thomson e Frost n.t. + pp. VI-437 con 4 tavv. b/n di Barnard f.t. e 1 ritr. b/n inciso da Baker in antip. e 56 ill. b/n di Barnard n.t. + pp. 134 con 1 tavv. b/n di French protetta da velina in antip. e 19 ill. b/n di French n.t. + pp. X-449 con 4 tavv. b/n di Barnard f.t. di cui 1 in antip. e 58 ill. b/n di Barnard n.t. + pp.XII-400 con 4 tavv. b/n di Phiz f.t. di cui 1 in antip. e 53 ill. b/n di Phiz n.t. Leg. edit. p. tl. verde con tit. oro e ritr. di personaggi dickensiani in oro impressi entro cornice tip. nera al piatto ant., tit. oro impresso al ds., fregi e dati tip. oro impressi al ds., doppia cornice filettata impressa a secco e fleuron impresso a secco al piatto post., sguardie in carta gialla. Testo su due colonne. Esemplare in ottime condizioni, salvo un paio di voll. che risentono dell'effetto di fioriture ai piatti e alle sguardie.

Si tratta dell'edizione in 21 voll. Dickens Household edition in 21 vols. [1873-9] With new illustrations by F. Bernard, J. Mahoney and others cfr. Wilke Bateson, The Cambridge bibliography of English literature, IV, p. 437.

 

A distanza di appena un anno dal duecentesimo anniversario della nascita del celebre romanziere inglese, vogliamo presentare questa smagliante edizione delle sue opere complete. E per farlo al meglio vogliamo offrire un breve excursus della sua attività così frenetica e vivace.

 


 

Charles Dickens nasce nel 1812, figlio di un contabile della Marina. Sin dall’infanzia la sua vita è caratterizzata dal movimento e dagli spostamenti: prima Londra, poi Chatham e infine ancora Londra. Dopo l’arresto del padre, il giovane Dickens inizia a frequentare la Wellington House Academy che abbandona ben presto, a soli 16 anni, per iniziare a lavorare dapprima in uno studio legale e poi come stenografo, arrivando a diventare il più rapido di tutto il Regno Unito. Attorno agli anni Trenta dell’Ottocento il “Monthly Magazine” pubblica un suo racconto anonimo, mentre nel 1836 con lo pseudonimo di “Boz” dà alle stampe la sua prima raccolta di scritti. Sempre in quell’anno inizia a scrivere testi per le vignette satiriche dei giornali di quel tempo, un’attività che sarà in grado di ribaltare come suo costume. In seguito a questa esperienza, dà vita ai Papers of the Pickwick Club.

 

T

ra il 1837 e il 1841 pubblica a puntate Oliver Twist e Nicholas Nickleby. Negli anni successivi si dedica ai viaggi e più precisamente a visitare gli Stati Uniti dove tiene una serie di conferenze. Dickens rimane molto deluso da questa esperienza e le sue sensazioni verranno cristallizzate nell’opera Martin Chuzzlewit in cui attacca la società che ha incontrato. Tra il 1844 e il 1848 visita prima la Francia e poi l’Italia, torna poi in patria dove dirige il “Daily News” e varie compagnie teatrali in cui ricopre anche il ruolo di attore. Nel 1849 fonda la “Household Words” per lanciare nuovi talenti letterari, ma è anche il momento in cui pubblica David Copperfield e inizia la battaglia contro la politica accusata di indifferenza nei confronti delle condizioni sociali del popolo che vive negli slums. Nel 1859 fonda “All the year round”. Tra il 1865 e il 1869 esce a puntate The mistery of Edwin Drood ed è proprio in quel periodo che la salute inizia ad abbandonarlo: infatti durante una serie di conferenze subisce un collasso che mina seriamente la sua esistenza, al punto che nel 1870 Charles Dickens muore. L’anno successivo viene pubblicato postumo The Christmas stories.

 

I

l Dizionario Letterario Bompiani. Storie letterarie di tutti i tempi e di tutti i paesi, Milano : Bompiani, 1968, p. 470, parla di Dickens come romanziere in questi termini: «In Charles Dickens il romanzo rimane legato a una concezione fresca e innocente della vita, perché, più di ogni altro romanziere, egli seppe dominare il mondo della fantasia. La sua irresistibile forza inventiva riuscì a conciliare l’esame critico della società con rappresentazioni melodrammatiche, strane e assurde, fini studi di caratteri con grandiose figure grottesche, unificando profezia, sarcasmo, umorismo, comicità e sentimentalismo».

 

E

cco una selezione delle principali opere complete delle opere dickensiane:

 

·         Works, 17 voll., 1847 [-1868]

·         Works. The Charles Dickens Edition, 21 voll., 1867 [-1875]

·         Works. Household edition, 21 voll., 1873 [-1879]

·         Works of Charles Dickens, 20 voll., New York : Carleton ; Chapman & Hall, 1874 [-1875]

·         The works of Charles Dickens, 30 voll., New York : Collier, 18..?

·         Works. The New Oxford Illustrated Dickens, 21 voll., 1947 [-1958]

·